IL MERCATO ITTICO DI FANO: LA “NOSTRA” STORIA - PesceAzzurro

IL MERCATO ITTICO DI FANO: LA “NOSTRA” STORIA

Se avete letto la nostra storia, allora sapete già che nel DNA del Pesceazzurro c’è la tradizione più antica dei pescatori dell’Adriatico.Ecco perché oggi vogliamo regalarvi uno spaccato, curioso e divertente, una meravigliosa finestra sul passato, il nostro, affacciata sul mercato del pesce all’ingrosso a Fano, la nostra ‘città natale’.

La vendita all’ingrosso del pesce a Fano fu istituita nel 1912, ma l’edificio che oggi ospita il mercato itticocittadino (a pochi metri dalla nostra “nave ammiraglia” in viale Adriatico 52) venne inaugurato “solo” nel 1939. Coincidenza: proprio lostesso anno nasceva la nostra cooperativa di pescatori da cui prese poi forma il Pesceazzurro!

Il racconto dell’inaugurazione vista dai cronisti dell’epoca è degna di un documentario dell’Istituto Luce: leggetelo ad alta voce e vi torneranno alla mente quei filmati in bianco e nero.

Sembra di vederla davanti agli occhi, quella folla brulicante e indaffarata, raccontata da“Il Messaggero” in un articolo datato 4 maggio 1939:“Sono migliaia e migliaia di pescatori di ogni età, giovanissimi ed anche vecchi, che audaci s’affidano al mare, lavorando con tenacia e duramente sui settanta motopescherecci – orgoglio di Fano – e su gran numero di barche a vela minori, producono quantità enormi di pesce commestibile finissimo e lo riversano al mercato”.

Il mercato del pesce di Fano viene qui descritto come una fotografia, in cui spicca l’ingresso “ciclopico sovrastato da due torrioni, che imprimono grandiosità e bellezza” alla nuova costruzione in cui“comodità e larghezza di ambienti consentiranno un più agile funzionamento di questo grandioso commercio”.Al suo interno, “un’ottima direzione presiede alla alacre operosità di ogni branca del pubblico mercato del pesce” sotto la vigilanza della“Mutua Marinai”,che deteneva un ruolo amministrativo e di supporto al “marinaio pescatore nella esplicazione della sua attività”.

E la conservazione? Il segreto stava nel tempio della “moderna” refrigerazione: la Fabbrica del Ghiaccio. Istituita già dal 1899, aveva una produzione giornaliera di 65 quintali di ghiaccio artificiale, confezionato in blocchi (mentre oggi è a scaglie) e in grado di coprire già allora il fabbisogno di tutte le Marche e della Romagna.

Dal bianco e nero, torniamo ai colori del XXI secolo: la sede di viale Adriatico è la stessa, e il mercato ittico di Fano è ancora florido con i suoi servizi, fra cui proprio la fabbrica del ghiaccio. L’asta del pesce non è più il folcloristico caos di una volta: ci sono nastri trasportatori, tabelloni elettronici e sistemi informatici. Ma, proprio come allora, è il fulcro di un’attività vitale per la città.